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sabato 20 novembre 2010

La notazione scacchistica (o scaccografia)

4. La notazione scacchistica (o scaccografia) 

L'interesse o lo studio degli scacchi comporta la necessità di apprendere un sistema per registrare e descrivere precisamente le mosse, ( e gli eventuali effetti particolari di esse, come la cattura di un pezzo nemico, la promozione di un pedone, lo scacco al Re, lo scacco matto, etc.), o determinate posizioni dei pezzi sulla scacchiera.

In particolare la conoscenza di un metodo di notazione consente di usufruire della letteratura e delle pubblicazioni scacchistiche, didattiche o di altro genere. 

Un ulteriore vantaggio è costituito dalla possibilità di trascrivere le proprie partite per sottoporle a un'analisi successiva, da cui rilevare eventuali errori, imperfezioni, individuare mosse alternative e qualsiasi altra rilevazione opportuna allo scopo di migliorare il modo personale di giocare.

Nel tempo sono stati ideati diversi sistemi di trascrizione scacchistica, grazie ai quali, tra l'altro, è stato possibile venire a conoscenza dell'esperienza e degli insegnamenti dei migliori giocatori di scacchi al mondo del passato.

Attualmente il sistema di notazione più diffuso, in quanto più chiaro e semplice, è il sistema algebrico
Inoltre è il metodo imposto come obbligatorio nei tornei internazionali dalla Federazione Internazionale di Scacchi (FIDE), la massima autorità internazionale in ambito scacchistico, che ne raccomanda l'adozione anche nella letteratura e nelle pubblicazioni scacchistiche.

4.1  Il sistema algebrico di notazione ( o notazione algebrica)

Diagr. 8 - Notazione algebrica

Denominazione delle case della scacchiera
In questo sistema di notazione ciascuna casella della scacchiera viene identificata da una lettera e da un numero che designano rispettivamente la linea verticale (colonna) e la linea orizzontale (riga o traversa) su cui la casella stessa si trova.

A partire dalla sinistra del giocatore che guida i pezzi bianchi, ognuna delle otto colonne, (linee verticali), della scacchiera è denominata con una lettera dalla “a” alla “h” in ordine alfabetico.
A partire dalla riga inferiore del giocatore che manovra i pezzi bianchi, ognuna delle otto righe , (linee orizzontali), della scacchiera viene designata con un numero, da “1” a “8”.

   Diagr. 9 - Denominazione delle colonne                                                       Diagr. 10 - Denominazione delle righe














L'incrocio della colonna con la riga indica in modo univoco ogni casa della scacchiera.

Diagr. 11 - Denominazione algebrica delle case della scacchiera 


Denominazione dei pezzi
Ciascun pezzo viene identificato con la lettera maiuscola corrispondente all'iniziale del nome del pezzo stesso. 
Si tenga però presente che nell'indicazione delle mosse riguardanti i pedoni, tale iniziale viene omessa.
 
Nella lingua italiana dunque si utilizzerà:

 R  per il Re
D  per la Donna
A  per l'Alfiere
C  per il Cavallo
T  per la Torre

Notazione della mossa
Nel sistema di notazione algebrico la trascrizione di una mossa può essere di due tipi:
  • nella cosiddetta notazione algebrica "estesa", viene riportata sia la casa di partenza del pezzo, sia la casa di arrivo;
  • nella cd. notazione algebrica "abbreviata", invece, si indica solo la casa di arrivo.

Nel primo caso dunque la registrazione della mossa dovrà indicare:
1. l'iniziale del pezzo che viene mosso, da omettere se si tratta di un pedone;
2. l'indicazione della casa di partenza;
3. l'inserimento di un trattino, (-);
4. l'indicazione della casa di arrivo.

Nel caso invece della notazione algebrica abbreviata non viene indicata la casa di partenza del pezzo.

Esempi.

  Diagr. 12 - Notazione di una mossa di Donna                             Diagr. 13 - Notazione di una mossa di pedone


Notazione estesa:  Dd1-g4                                                 Notazione estesa:  f2-f3
Notazione abbreviata:  Dg4                                    Notazione abbreviata:  f3


Utilizzando la notazione algebrica abbreviata, può accadere, in alcuni casi che interessano essenzialmente le Torri e i Cavalli di ciascun colore, che la casa di arrivo sia raggiungibile da entrambi i pezzi del medesimo tipo, rischiando quindi di creare confusione circa quale sia il pezzo mosso.
In tali circostanze si dovrà indicare la lettera che identifica la colonna in cui si trova la casa di partenza del pezzo che viene mosso.


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